Violenza – Lasciami stare! Far del male non è normale!
COSÌ NON VA! LA VIOLENZA NON È MAI LA SOLUZIONE!
La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo. L’odio moltiplica l’odio, la violenza moltiplica la violenza, la durezza moltiplica la durezza, in una spirale discendente di distruzione.
Martin Luther King
Breve definizione di violenza
Perché esiste la violenza
Conseguenze della violenza
Il “Codice Rosso”
Cosa fare contro la violenza
Parla con qualcuno! Chiedi aiuto! Liberati da questa situazione!
Se sospetti che qualcuno stia vivendo o abbia vissuto episodi di violenza, parlagli.
Chiediti come puoi renderti utile!
Se hai subito violenza, PER FAVORE cerca aiuto, devi uscire da questa spirale negativa, tu hai il diritto di vivere normalmente!
Chiedi di “Erika” – C’è Erika?
Hai bisogno di aiuto medico dopo la violenza? Sei spaventata? Non hai il coraggio di dire la verità? Sei stata ricattata da chi ti ha fatto questo?
CHIEDI di “Erika”… in ospedale, dal medico o in una qualsiasi struttura medica in Alto Adige.
La parola in codice “Erika” vi aiuterà:
NON è necessario aspettare nel reparto del pronto soccorso.
sarai così visitata immediatamente da sola in una stanza prer te
con il tuo consenso sará allertara la polizia
ti saranno assicurati consigli, informazioni, protezione e aiuto
Signal For Help
Chiedi aiuto qui
Il progetto “DonneXStrada”, nato in Italia, accompagna le ragazze e le donne a casa in tutto il mondo.
“Violawalkhome” disponibile su Instagram e come app a partire dal 2023
Per tornare a casa in sicurezza: Taxi Rosa e Taxi per anziani
Mostra virtuale sul sessismo quotidiano
Il sessismo è dannoso. Fa sentire inutili, autocensura, si cominciano ad evitare persone e situazioni, fa male alla salute!
Il sessismo deriva dall’ingiustizia di genere.
Una mostra virtuale sul sessismo quotidiano.
Un progetto del Museo delle Donne di Merano
con il supporto della Consulta provinciale per le pari opportunità.
Sono soltanto parole
“Per fortuna sono soltanto parole. Certo, se le parole fossero la traduzione dei pensieri, quello sarebbe grave, proprio un incubo. All’asilo, un bambino potrebbe maturare l’idea che le bambine siano meno importanti di lui, da ragazzo crescere nell’equivoco che le ragazze siano in qualche modo di sua proprietà e poi da adulto, è solo un’ipotesi eh, potrebbe non ritenere grave offenderle, deriderle, palpeggiarle. Se fosse così potrebbe diventare anche pericoloso. Una donna potrebbe essere aggredita, picchiata, sfregiata dall’uomo che la ama, uno che la ama talmente tanto da pensare che la sua vita è roba sua e quindi può farne quello che vuole. Ma sono soltanto parole.”
Monologo di Paola Cortellesi in occasione del David di Donatello 2018.